ARTFEST a partire dall’edizione 2022, decide di ramificarsi coinvolgendo una serie di comuni lucani e mettendo al centro i veri presìdi di trasmissione culturale della Regione: i musei e i parchi archeologici. Il motivo conduttore degli ambiti del progetto è la trasmissione di saperi, di patrimoni e di conoscenze attraverso la sperimentazione e la creatività contemporanea. Questo processo avviene attraverso una sorta di GRAND TOUR, proponendo esperienza diretta del patrimonio sul territorio, coinvolgendo studenti, giovani danzatori, abitanti culturali, artisti e coreografi.
ARTFEST usando LA DANZA e le nuove tecnologie costruirà un modello in cui la produzione culturale si fa DIFFUSA – ORIZZONTALE – PARTECIPATA – ACCESSIBILE. L’accordo di partenariato triennale stipulato con la DIREZIONE REGIONALE DEI MUSEI DI BASILICATA ed il MUSEO NAZIONALE DI MATERA ci consente di svolgere un’azione capillare di valorizzazione, conoscenza e fruizione del patrimonio archeologico, storico, artistico, demoetnoantropologico e architettonico.
MATERA – Palazzo Lanfranchi

Palazzo Lanfranchi è un bellissimo edificio storico di Matera e rappresenta la più importante espressione dell’architettura del Seicento in città.
Originariamente utilizzato come seminario, Palazzo Lanfranchi venne costruito nel 1668 per volere del vescovo Vincenzo Lanfranchi, secondo i dettami tridentini. Il progetto di costruzione dell’edificio fu affidato al frate Francesco da Copertino che, nel 1672, completò il complesso inglobando anche strutture preesistenti, ancora oggi parte integrante della scenografica facciata dell’edificio.
Palazzo Lanfranchi oggi è sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata, inaugurato nel 2003. Insieme al Museo Ridola, è una delle sedi del Museo Nazionale di Matera.
MELFI – Castello Normanno Svevo

Il castello di Melfi sorge sopra una collina di origine vulcanica e sovrasta sia il centro storico che tutta la nuova zona abitata. Esso presenta ancora la cinta muraria che stringeva, in una difesa compatta e invalicabile, tutto il borgo cittadino dell’epoca. Il sistema difensivo del castello era costituito da un fossato, da uno spalto e da una cinta con torri. Gli ingressi alla costruzione, che si possono ancora scorgere, sono quattro, tre dei quali costruiti in epoca angioina. Il primo ingresso è rivolto verso le campagne e cioè verso nord. Il secondo, che oggi è murato, è diretto verso sud e permetteva l’accesso al paese e nel fossato del castello stesso. Il terzo accesso era praticamente un accesso di servizio per le guardie cittadine che vigilavano gli spalti correnti sulle mura, anch’esso ora murato, aveva la sua apertura dalla torre della chiesa e dava accesso diretto allo spalto. Il quarto, quello sicuramente più riconoscibile, che poi è quello che ai giorni nostri dà l’accesso al castello di Melfi, era una volta legato ad un ponte levatoio oggi in opera muraria, venne aperto successivamente all’epoca angioina.
VENOSA – Parco Archeologico

L’area archeologica racchiude i resti monumentali della colonia latina di Venusia (fondata nel 291 a. C.) dal periodo repubblicano all’età medievale.
Sono presenti grandi complessi pubblici, quale l’impianto termale realizzato nel I sec. d.C. e ristrutturato fino al III sec. d.C., i quartieri abitativi, tra cui una domus con mosaici, un isolato delimitato da due assi viari basolati.
Fondale maestoso del percorso è l’Abbazia della Santissima Trinità, integralmente restaurata rendendo leggibili le diverse fasi costruttive: dalla domus romana imperiale al complesso episcopale paleocristiano, all’impianto abbaziale benedettino risalente all’epoca normanna.
VENOSA – Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico Nazionale “Mario Torelli” di Venosa, in provincia di Potenza, è allestito all’interno del castello aragonese. Inaugurato nel 1991, ospita i reperti delle aree archeologiche di Notarchirico e dell’antica Venusia.
Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali lo gestisce tramite il Polo museale della Basilicata, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Il 17 maggio 2021, in occasione dell’inaugurazione del nuovo allestimento, il Museo è stato intitolato all’archeologo venosino Mario Torelli.