Il progetto A[1]BIT nasce dalla voglia di esplorare la relazione dell’individuo e della comunità con la città e, in generale, con gli spazi urbani. Quando mettiamo le cuffie e decidiamo un suono, una musica che ci accompagna, spesso lo spazio e la nostra esperienza di esso si modificano in relazione a quella peculiare sorgente che ci permette di cogliere dettagli ed escluderne altri, creando un viaggio intimo dentro ad uno spazio pubblico.

La 1-Bit Symphony di Tristan Perich ci ha affascinati perché è un “dispositivo a misura d’uomo”: potrebbe essere contenuto e suonare un’intera sinfonia nelle tasche di chiunque, con una qualità bassissima, di uso comune (tablet, telefoni, pc…), ma in grado di restituire un universo sonoro complesso e ricco di citazioni tra storia e contemporaneità. Mettendo in relazione queste riflessioni, abbiamo sperimentato come, attraverso una colonna sonora condivisa, si potesse partire dalla percezione del singolo e, attraverso la costruzione di piccoli riti collettivi in forma danzata, approdare alla costruzione di una comunità. La relazione tra posizione individuale e collettiva, in un contesto urbano, è il cardine della ricerca coreografica: i danzatori si muovono in funzione dello spazio e del pubblico, che si trova ad essere, inconsapevolmente, parte del disegno coreografico. Un piccolo gruppo di spettatori, rigorosamente con la musica in cuffia e accompagnati da un testo che introduce e contestualizza lo spazio della performance, segue i danzatori nel disegno che si adatta a spazi urbani pubblici e privati, interni ed esterni. Lo spettacolo ha festeggiato a febbraio la centesima replica in occasione del “al AlUla Performing Arts Festival” in Arabia Saudita.

produzione Sanpapié in collaborazione con MilanOltre, Festival Exister, DanceHauspiù / Spettacolo sostenuto da NEXT 2019/2020, progetto di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Cariplo